Iran blocca l'accesso a Google e Gmail
E lancia la sua rete nazionale
Teheran oscura il servizio di posta e il browser di Mountain View. In atto un progetto per creare una rete nazionale
(Foto web)
Google e Gmail bloccate. Le autorità iraniane hanno bloccato
l'accesso al browser di Mountain View e al relativo servizio di posta
come passo verso la formazione di un servizio Intranet nazionale.
L'accesso alla pagine di ricerca di Google è stato ristretto nella sua
versione non sicura (www.google.com), così come quello al protocollo di
sicurezza (https://www.google.com). Le limitazioni sono state
annunciate tramite un sms dal consigliere della Procura iraniana
Abdolsamad Khoramabadi. «A causa delle continue richieste del popolo,
(l'accesso a, ndr) Google e Gmail verrà filtrato a livello nazionale. E
così sarà fino a ulteriore comunicazione», si legge nel messaggio
inviato ai telefoni cellulari.
IL PIANO - Le restrizioni non
sono state comunicate dal sito web di Google, ma diversi iraniani hanno
riscontrato difficoltà di accesso a Gmail a meno di non accedervi
tramite il software VPN (virtual private network), strumento usato per
superare la censura. Gmail è comunemente usata da imprenditori iraniani
per comunicare e per scambiare documenti con compagnie straniere. Detto
ciò, in Iran l'accesso al servizio di posta è sempre stato difficile.
Nei giorni scorsi alcuni media occidentali, tra cui il
Washington Post,
avevano dato la notizia che il governo iraniano, per limitare
l'influenza occidentale e difendersi dagli attacchi cyber, sembrava aver
messo a punto gli elementi necessari alla realizzazione di una rete
internet nazionale in modo da poter aver un maggior controllo sulle
informazioni online. Il mese scorso, rivelava sempre il quotidiano, i
ministri iraniani della comunicazione e delle informazioni avevano
svelato il piano di mettere offline i dati delle principali agenzie del
paese (difesa, ricerca nucleare, ecc. Ecc.) e trasferirli sulla nuova
rete entro la fine di settembre. La nuova rete sarebbe stata realizzata
col contributo del gigante cinese dell'informatica Huawei. Già a
febbraio le autorità iraniane avevano temporaneamente bloccato l'accesso
a Google e a Gmail alla vigilia delle elezioni parlamentari di marzo.
YouTube è stato invece censurato diverse volte dalla metà del 2009 dopo
le proteste e le accuse di frode elettori per l'elezione del presidente
Mahmoud Ahmadinejad. Anche i social network Facebook e Twitter vengono
ripetutamente sospesi.
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